Prestiti d’onore della Regione Puglia

Una delle opportunità maggiori per reperire finanziamenti a basso costo per le imprese, sono sicuramente i prestiti d’onore ed a fondo perduto. Si tratta di speciali prestiti dedicati al supporto delle attività di impresa ed a speciali categorie come i giovani, le donne, i disoccupati ed i giovani imprenditori. La maggior parte di questi prestiti si regge grazie ai fondi europei, stanziati tra i vari Paesi che tramite appunto le Regioni provvedono a creare le varie offerte. Questi fondi vengono divisi in base a dei criteri, che possono essere le percentuali di disoccupati di una determinata Regione, particolari condizioni di svantaggio ambientale, economico o sociale, e quant’altro.

In Italia la concentrazione maggiore dei fondi europei viene destinata allo sviluppo delle Regioni meridionali, storicamente più afflitte da disoccupazione, scarse percentuali di lavoro femminile e giovanile, mancanza di opportunità e condizioni socio-ambientali più difficili.

Una delle Regioni che riceve una quota considerevole di fondi europei è la Regione Puglia, che rispetto agli anni precedenti ha iniziato a migliorare notevolmente le percentuali di ottimizzazione delle spese dei fondi, creando tutta una serie di progetti ed opportunità rivolte sia ai giovani ed alle donne, che a specifici settori come la produzione legata al biologico, la preservazione dei prodotti tipici e controllati, gli investimenti start-up ad alto contenuto tecnologico, la ricerca e così via.

PRESTITI D’ONORE REGIONE PUGLIA

I prestiti d’onore riguardano in particolare dei particolari prestiti che vengono erogati senza la necessità di fornire garanzie e senza che debbano essere pagati sopra interessi e commissioni. Praticamente si tratta di prestiti a costo zero senza garanzie volti a sostenere settori specifici sia dell’economia sia della società. Vero è che nella maggior parte dei casi i prestiti a fondo perduto o d’onore non coprono tutto l’investimento ma soltanto una sua parte, che può essere più o meno alta. Inoltre spesso vengono erogati in maniera mista, cioè abbinati con prestiti a condizioni agevolate, con tassi d’interesse inferiori alle medie di mercato e con pochi costi di gestione.

Il veicolo principale con il quale vengono erogati questi prestiti è Invitalia, che gestisce appunto per conto dello Stato e delle Regioni una buona parte dei fondi erogati dall’Unione Europea, soprattutto quelli legati all’autoimpiego ed all’autoimprenditorialità. Si tratta di prestiti misti, indirizzati principalmente ai giovani sotto i 35 anni che non studiano né lavorano.
Negli ultimi anni la gestione di Invitalia ha subito molte modifiche soprattutto in seguito alla grande richiesta di questi servizi da parte della popolazione e alla necessità di ampliare i fondi disponibili.

Attualmente sono disponibili soltanto i fondi legati all’autoimprenditorialità, sotto la forma di prestiti a tasso zero rimborsabili in massimo 8 anni, con una copertura che può arrivare al 75% dell’investimento ed una garanzia obbligatoria da parte del richiedente pari a minimo il 25% della somma richiesta, per un totale di massimo 1,5 milioni di investimento.

I settori interessati sono l’industria, l’artigianato, la lavorazione dei prodotti agricoli primari, il commercio, la fornitura di beni e servizi ed il turismo. Le spese finanziabili riguardano l’acquisto di beni materiali, le spese per i brevetti e le licenze, le ristrutturazioni edilizie fino al 10% dell’investimento, l’acquisto di beni immateriali durevoli, la formazione tecnico professionale e le spese riguardanti il ciclo produttivo.

Per richiedere l’accesso a questo tipo di prestiti è necessario essere titolari di una piccola o media impresa costituita da non più di 12 mesi, oppure avere un progetto completo di business plan per l’intero investimento, oltre che ovviamente ad essere uomini under 35 o donne di qualsiasi età. Oppure è possibile accedere a dei prestiti sempre misti mirati a dei progetti ben precisi, come ad esempio i finanziamenti agevolati per i giovani tra i 18 ed i 40 rivolti al settore dell’agricoltura, con uno stanziamento totale di 40 milioni di Euro.

Si tratta di un aiuto per l’avviamento di attività legate all’agricoltura per i giovani, soprattutto per quelle che puntano sulla qualità dei prodotti, con la possibilità di ricevere prestiti agevolati per importi dai 50 ai 55 mila Euro per gli avviamenti di attività nuove, mentre per i progetti di investimento in società già esistenti sarà possibile richiedere tra i 40 ed i 45 mila Euro.

Oppure è possibile accedere ai finanziamenti agevolati per i progetti di start-up innovative, attraverso la concessione di prestiti a tasso zero fino al 70% dell’investimento totale, potendo salire fino all’80% nel caso il titolare del progetto sia un giovane under 35 o una donna, mentre il restante 20% è costituito da un prestito a fondo perduto.

Le agevolazioni riguardano le attività costituite da un massimo di 48 mesi o i progetti di nuove attività, per tutti i progetti ad alto sviluppo tecnologico ed innovativo. Le spese finanziabili riguardano gli acquisti di macchinari ed attrezzature tecnologiche, i software, i brevetti e le licenze, la progettazione e lo sviluppo di impianti altamente tecnologici, i costi legati ai dipendenti ed ai leasing aziendali, tutti i servizi legati agli acceleratori d’impresa e di incubazione.

Inoltre le piccole e medie aziende già presenti sul territorio pugliese, possono richiedere prestiti agevolati fino al 100% dell’investimento, con un tasso d’interesse agevolato del 2,75% rimborsabili in massimo 60 mesi. Gli investimenti interessati riguardano i leasing per l’acquisto di macchinari, attrezzature, impianti e beni materiali ed immateriali. Invece per l’acquisto di software, hardware e qualsiasi altro servizio o sistema volto ad ammodernare e digitalizzare i processi e le operazioni aziendali, è possibile richiedere un prestito voucher a fondo perduto fino ad un massimo di 10.000€ o comunque del 50% dell’investimento totale.

Le attività turistiche come alberghi, tour operator e agenzie di viaggi poi possono richiedere appositi finanziamenti tramite un credito d’imposta fino a massimo 12.500€ o comunque il 30% dell’investimento effettuato. Le spese ammissibili riguardano la digitalizzazione come impianti WiFi, siti web con servizi accessibili da dispositivi mobili, formazione tecnica del proprio personale e servizi online per la gestione e la vendita di prodotti legati alla propria attività.

Infine è possibile richiedere l’accesso al fondo riguardante il microcredito destinato ai lavoratori autonomi titolari di partita IVA da meno di 5 anni e con meno di 5 dipendenti, società di persone, le cooperative e le imprese individuali con meno di 5 dipendenti. Si tratta di prestiti agevolati fino ad un massimo di 25.000€, con garanzie a carico del Fondo fino all’80% del valore del prestito, per spese legate all’acquisto di materie prime, il pagamento di polizze assicurative riguardanti la propria attività lavorativa, di corsi di formazione professionale o per il pagamento degli oneri retributivi dei nuovi assunti.

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