AGGIORNAMENTO IMPORTANTE: I prestiti Inpdap sono ora gestiti direttamente dall’Inps. In sostanza l’Inpdap è stato soppresso e tutte le sue funzioni sono state trasferite all’Inps che, di conseguenza, gestisce anche i prestiti personali. Riteniamo, tuttavia, che queste informazioni possano essere di grande aiuto per tutti i lavoratori della pubblica amministrazione, pertanto abbiamo deciso di lasciare il contenuto online liberamente consultabile.
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Sappiate, però, che anche se per comodità si continuerà a parlare di prestiti agevolati Inpdap, in realtà i finanziamenti verranno erogati dall’Inps, pertanto le domande dovranno pervenire, con l’apposito modulo online, proprio all’ente previdenziale.
Prestiti Inpdap: nozioni basilari
Il prestito Inpdap viene da molti considerato un’ottima ed interessante alternativa ai prestiti tradizionali, che vengono solitamente erogati da banche o finanziarie. Sono dei prestiti ideali se ci si trova ad affrontare delle spese improvvise, come per esempio delle visite dentistiche, oppure se si desidera acquistare una nuova auto o fare delle piccole ristrutturazioni in casa.
Solitamente il prestito viene erogato direttamente dall’Inpdap ma va ricordato che l’ente ha stipulato anche delle convenzioni con diverse banche che possono quindi erogare i prestiti, ovviamente applicando i tassi e le condizioni previsti dall’Inpdap.
I fondi per erogare i prestiti provengono da un fondo gestitone direttamente dall’Inpdap, la Gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali. I soldi che compongono questo fondo vengono direttamente dalle trattenute sugli stipendi dei dipendenti che liberamente decidono di aderirvi.
La durata dei prestiti concessi dall’Inpdap è variabile e oscilla tra i 12 e i 48 mesi. In alcuni casi particolari, come per esempio l’acquisto della prima cosa o la rinegoziazione di un mutuo, è possibile richiedere un prestito più lungo che può arrivare anche fino a 30 anni. In questo caso il prestito verrà concesso direttamente da banche convenzionate con l’Inpdap.
Le tipologie di prestito previste dall’ente sono tre: piccolo prestito, prestito pluriennale diretto e prestito pluriennale garantito. Il piccolo prestito è un prestito personale il cui importo varia da 1 a 8 mensilità dello stipendio del dipendente e può avere una durata variabile da 1 a 4 anni.
Per ottenere questo prestito non è necessario presentare alcuna documentazione di spesa.
Diverso è il discorso per il prestito pluriennale diretto per il quale, invece, è necessario presentare la documentazione di spesa. Questo prestito può avere una durata di 5 o 10 e consiste in una cessione del quinto dello stipendio del dipendente.
Anche il prestito pluriennale garantito è una cessione del quinto dello stipendio e dura anch’esso 5 o 10 anni e viene concesso da banche o finanziarie convenzionate con l’ente. L’Inpdap garantisce comunque la copertura del prestito in caso di decesso del dipendente prima dell’estinzione del debito, riduzione dello stipendio o cessazione del servizio senza diritto ad un trattamento pensionistico.
Prestiti Inpdap: ecco perché conviene farne richiesta
I prestiti Inpdap sono dei finanziamenti erogati direttamente dall’ente che attinge le risorse finanziarie dal fondo personale denominato Gestione Unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali.
L’Inpdap può, però, anche erogare le somme tramite alcuni istituti bancari che hanno stipulato con esso una convenzione e che concedono questi prestiti applicando i tassi agevolati previsti per gli iscritti all’Inpdap. I prestiti concessi dall’Inpdap possono essere di tre tipi: piccolo prestito, prestito pluriennale diretto e prestito pluriennale garantito.
Il piccolo prestito è una somma di denaro che il dipendente o il pensionato Inpdap richiede e che si impegna a rimborsare con rate che possono avere una scadenza di 12, 24, 36 o 48 mesi. Il prestito pluriennale è, invece, un prestito della durata di cinque o dieci anni da rimborsare con rate di 20 o 120 mesi. Il prestito pluriennale garantito è un tipo di prestito ritenuto molto sicuro perché l’Inpdap garantisce la copertura del debito in caso di eventi avversi, come per esempio diminuzione del reddito o decesso del richiedente.
Vi sono poi anche i piccoli prestiti annuali che prevedono degli importi e dei tassi di interesse calcolati direttamente in base alle percentuali della retribuzione netta dello stipendio o della pensione. Nel caso di richiesta di prestiti annuali il dipendente potrà richiedere una somma con importo equivalente a una o due mensilità dell’importo dello stipendio netto. I tassi di interesse applicati a questo tipo di prestito sono così distribuiti: TAN 4.50%; TAEG 5.48%, oltre ad un premio fondo rischi e alle spese di amministrazione rispettivamente dello 0.30 % e dello 0.50%.
Esistono, infine, i prestiti biennali, con i quali si può richiedere un importo che va da due a quattro mensilità dello stipendio o della pensione e i prestiti triennali con i quali si possono richiedere importi che variano da tre a sei mensilità dello stipendio.
Prestiti Inpdap: eccone i tre tipi
Tutti i dipendenti e i pensionati statali che hanno bisogno di un prestito possono richiederlo all’ INPDAP. Le somme erogate da questo ente provengono da un fondo particolare, la Gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali, finanziata dai contributi volontari degli stessi dipendenti pubblici. E’ possibile anche ottenere un finanziamento INPDAP tramite una banca o un istituto finanziario convenzionato con l’ente.
I prestiti erogati dall’INPDAP possono essere di tre tipi: i piccoli prestiti, i prestiti pluriennali diretti e i prestiti pluriennali garantiti. I piccoli prestiti INPDAP sono piccole somme di denaro che possono essere erogati a dipendenti o pensionati che hanno la possibilità di rimborsarli in 12, 24, 36 o 48 rate. I piccoli prestiti possono essere annuali, biennali, triennali o quadriennali e gli importi che si possono richiedere variano da una a due mensilità per i prestiti annuali; due o quattro mensilità per quelli biennali; tre o sei mensilità per prestiti triennali e quattro o otto mensilità per prestiti quadriennali. Il tasso del piccolo prestito è pari a 4,50% mentre per le spese si paga una quota pari allo 0,50%. La quota relativa al fondo rischi varia, invece, a seconda della durata del prestito e anche il tasso TAEG è variabile, e diminuisce con l’aumentare degli anni.
I prestiti pluriennali diretti sono prestiti di importo maggiore rispetto ai piccoli prestiti ma la loro durata è maggiore,cinque o dieci anni, con rispettivamente 60 o 120 rate. Il prestito viene rimborsato con un trattenuta in busta paga pari al quinto dello stipendio o della pensione al netto delle trattenute. Il tasso del prestito pluriennale diretto è pari a 3,90% mentre la quota prevista per le spese è dello 0,50% con un TAEG del 4,01% per i prestiti decennali e del 4,11% per i prestiti quinquennali.
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I prestiti pluriennali garantiti sono anch’essi prestiti di cinque o dieci anni rimborsabili rispettivamente in 60 o 120 rate. I tassi variano a seconda della banca che eroga il prestito che deve chiaramente indicare il TAEG previsto per il prestito stesso. Per questo tipo di prestito sono anche previste dei costi accessori come le spese previste per le banche, le spese di gestione dell’INPDAP e il premio compensativo contro il rischio di insolvenza che è pari all’1,5% per i prestiti di cinque anni e al 3% per i decennali.