Qui a MiglioreFinanza abbiamo trattato molto volte gli argomenti che aiutano a investire nel migliore dei modi, abbiamo sempre voluto stilare dei decaloghi per aiutare i nostri lettori a capire dove investire oggi nel migliore dei modi.
Oggi però tratteremo un tema diametralmente opposto: ovvero dove NON investire, e gli errori da evitare assolutamente.
La grande crisi finanziaria iniziata nel 2008 ha certamente contribuito a stravolgere il panorama finanziario mondiale. Se proprio fino a poco prima dello scandalo di Lehman Brothers erano tutti a chiedersi “Dove investire”, oggi la domanda è in qualche modo cambiata drasticamente: non ci si chiede più dove investire oggi, ma bensì dove NON investire oggi. L’investitore è infatti sempre più attento ai propri investimenti e vuol rischiare sempre di meno di incappare nei cosiddetti “bidoni”. È quindi di primaria importanza sapere dove investire, ma anche dove non investire.
Le prospettive di investimento sono quindi estremamente mutate. La crisi finanziaria ha infatti portato ad un cambio di rotta ed una certa avversione sempre più crescente al rischio. È quindi indubbio che ormai sempre più persone oggi vogliono rischiare di meno per la paura di perdere tutto. In questa guida vedremo quindi gli asset e investimenti più rischiosi da evitare assolutamente oggi, per investire subito in maniera più sicura e cosciente.
Investire oggi in Fondi Comuni? Conviene?
Senza dubbio quando si inizia a considerare i mercati dove non investire, i fondi comuni sono tra gli argomenti più dibattuti. Sono in molti gli investitori che tutt’oggi si chiedono se conviene ancora investire nei Fondi Comuni, oppure se si tratta di un qualcosa da evitare assolutamente.
I fondi comuni si trovano senza dubbio tra gli ultimi posti delle classifiche di affidabilità degli strumenti finanziari. Sia per quanto riguarda i fondi obbligazionari che quelli azionari. Il rischio di default è infatti molto grande con prodotti di questo tipo. Ma perché sono proprio i fondi comuni ad essere il fanalino di coda degli investimenti?
Molto probabilmente per il semplice motivo che questi prodotti finanziari funzionano in maniera molto rischiosa. I fondi sono gestiti dai gestori e vengono depositati presso le banche. Non sono però fondi statici, in quanto dopo la loro attivazione vengono impegnati nelle speculazioni sui mercati finanziari (ed è questo che permette ai fondi comuni di avere un rendimento vero e proprio).
Oltre al potenziale rendimento, ci sono anche però dei rischi molto importanti. È facilissimo imbattersi nei titoli tossici. Il funzionamento di questo strumento finanziario è ancora fin troppo difficile da capire da poter essere tenuto sotto controllo autonomamente.
Obbligazioni Bancarie: un rischio sistematico?
Al secondo posto troviamo senza ombra di dubbio le obbligazioni bancarie, che sono il secondo mercato dove non investire assolutamente, è senza dubbio un imperativo.
Le banche non stanno attraverso un gran periodo, e l’andamento delle loro azioni e obbligazioni ne è la cartina tornasole. Le obbligazioni bancarie sono ai primi posti secondo gli esperti, quando si tratta di capire dove non investire oggi.
Con le questioni della bad bank, bail in a livello europeo, crediti deteriorati e chi più ne ha più ne metta, sono andati via dal mercato dei bond tantissimi risparmiatori. I bond emessi dalle banche più importanti, consentivano di ottenere ottimi rendimenti ed un elevato livello di sicurezza. Le obbligazioni bancarie, BTP, BOT e immobili erano considerati dai più come gli strumenti di investimento principi.
Oggi invece, con i tassi ormai allo zero, questo strumento di investimento non è più luogo di interesse. Non conviene neanche più neanche fidarsi dei rating, in quanto può succedere di tutto (un esempio sono le quattro banche regionali Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, CariChieti, Cassa di Risparmio di Ferrara, banche che hanno prontamente truffato i propri risparmiatori con le obbligazioni subordinate).
Titoli di Stato? Zero rischi ma zero rendimento?
Investire in titoli di stato era prima una consuetudine da parte dell’Italia che investiva. Offrivano buoni rendimenti e rischi vicini allo zero. Chi investiva nei titoli di stato era consapevole di partecipare nella crescita dell’Italia, ed era anche un investimento psicologico, proprio nel legame che unisce i cittadini allo Stato Italiano. Oggi di questo grande legame c’è poco o niente. C’è stato un vero e proprio fuggi-fuggi da questo strumento, che non rende praticamente più niente. Sia nel caso dei BOT che nel caso di CTZ, CCT, BTP. Guadagnare nei titoli di stato è diventata un’impresa, il rendimento è talmente basso che ormai è praticamente in territorio negativo. Il rischio è praticamente nullo, ma che senso ha investire, se non c’è rendimento? Il gioco non vale la candela.
Simile il discorso anche per i Bond degli altri paesi. Insomma: un investimento sicuro ma essenzialmente inefficiente.